JOIN THE EVIL : IL COTTAGE POSSEDUTO, GLI AMBIENTI MISTERIOSI DEL FILM E IL LIBRO DI KUTU

Note:

Tutto quello che qui è stato riportato, riguarda la trama e la storia dei film della saga di JOIN THE EVIL. Tranne la storia e i fatti realmente accaduti all’interno del cottage originale, dove sono state svolte anche le ricerche sul paranormale, tutto quello che riguarda la saga dei film è legato a pura fantasia cinematografica. In questo documento analizziamo tutto quello che ha fatto parte dei film della saga cinematografica, e il mondo “fantasioso” che il regista Santandrea ha creato attorno alla storia e alle trame dei film.

Il Cottage nei film della saga di JOIN THE EVIL

Il Cottage Posseduto

Si tratta di una vecchia casa di proprietà della famiglia Caranza presente nell’originale Join The Evil Trilogy.

“Questo Cottage, quando meno te l’aspetti, ti taglia la testa„

(Detto da Vincent Ascia)

The Caranza Cottage (spesso abbreviato in ” il Cottage”), e la proprietà che lo circonda, si trovava in Italia, in Emilia Romagna e precisamente a Castelnuovo, una frazione di Meldola della provincia di Forlì-Cesena.

Nella trilogia di Join The Evil era di proprietà del professor Pedro Caranza e la sua famiglia.

In seguito allo scatenamento accidentale da parte di Caranza del Demone Kuturiano dei boschi, dopo la sua scoperta delle tavolette sumere di Kutu nella città di Kut-Al-Amara nell’Iraq meridionale, e dopo la loro traduzione nel libro scritto da Caranza, che prenderà nome de “il libro di Kutu”, il Cottage è stato il luogo centrale per una serie di eventi soprannaturali che hanno portato alla possessione (ed eventuale morte) di diverse persone durante quello che sarebbe stato un rilassante viaggio di fine settimana.

The Caranza Cottage è apparso per la prima volta nel film lungometraggio del 2020 intitolato “HORROR IN THE WOOD” e in seguito nel cortometraggio “ JOIN THE DEAD”, entrambi diretti dal regista Davide Santandrea, che ha realizzato anche la storia, dove era l’ambientazione principale.

Nel 2022 troviamo di nuovo il Cottage del prof. Caranza nel film “JOIN THE EVIL” (titolo italiano “IL COTTAGE” e nel sequel “JOIN THE EVIL II: THE DEMON WOOD (Titolo Italiano “IL COTTAGE 2: IL DEMONE DEL BOSCO) che sarà girato nel 2023

Contenuti:

L’ispirazione ai fatti reali

L’ispirazione ad altri film

Storia del Cottage all’interno dei film

Il male scatenato

Il Cottage vivente

Un anno dopo

Passa un altro anno

Tre anni dopo

Storia alterata

Le camere del Cottage

La cucina

La sala

Lo studio del professore

La camera da letto

Il bagno

La cantina dei frutti

Intorno al cottage

Due ponti

Sentieri

Il capannone

Le Grotte sotterranee del Tempio di Kut-Al-Amara

Voci paranormali durante le riprese nelle grotte

La vera storia del cottage tra il film e le presenze paranormali

Durante le riprese di Horror in The Wood e Join The Dead

L’inferno si scatena al termine delle riprese dei film

La storia della donna assassinata dal marito nel cottage

L’inserimento della storia dell’omicidio nel cottage all’interno del film JOIN THE EVIL II- THE DEMON’S WOOD

Per Join The Evil le produzioni decidono di cambiare il set interno

La storia dei tre libri di Kutu

L’interno dei libri di Kutu

L’ispirazione ai fatti reali

La storia e la trama dei film della saga di JOIN THE EVIL è stata scritta da Davide Santandrea traendo ispirazione da fatti realmente accaduti. L’Archeologo Prof. Pedro Caranza dei film prende spunto e si basa al famoso archeologo Venestiano Carranza che nel 1990 realmente, nella città di Kut-Al-Amara nell’Iraq meridionale, fece la scoperta di un antico tempio sotterraneo, una specie di Zigurat sumera rovesciata, ovvero sotto terra.

All’interno di questa il vero professore Carranza, (Tutt’ora in vita) trovò le reali tavole sumere di Kutu, dove realmente su queste sono scolpiti dei rituali sumeri che si dice abbiano la capacità di risvegliare gli spiriti dei morti, o peggio ancora dei demoni da un altro livello di esistenza.

Secondo quanto scritto realmente sulle tavolette, la pronuncia di alcune formule sumere, darebbero la possibilità di aprire un varco dimensionale tra il nostro piano fisico e un piano parallelo.

Quando il professore Venustiano Carranza tradusse le tavolette sumere, scoprì che molti rituali contenute in queste erano riportati sul famoso libro Necronomicon scritto da Abdul Al Azreq e citato più volte dal famoso scrittore Lovecraft.

Che Abdul Al Azreq fosse a conoscenza delle tavolette sumere scoperte da Venustiano Carranza e abbia riportato tutto sul libro Necronomicon? Per anni il Necronomicon è stato ritenuto un libro fantasioso forse nato dalla mente fantasiosa di Lovecraft. Tuttavia il mistero del legame tra le tavolette sumere e i loro rituali e quelli contenuti nel Necronimicon, pressoché identici, non fu mai risolto.

Nei film della saga di JOIN THE EVIL il nome del vero professore fu modificato da Venustiano Carranza in Pedro Caranza per non violare la privacy del vero professore.

La sala/cucina del Cottage trasformato nel set cinematografico

L’ispirazione ad altri film

La saga di Join The Evil prende ispirazione anche da altri film noti. Prima di tutto dalla trilogia ideata dal regista Sam Raimi: Evil Dead (in Italia conosciuta come “La Casa”)

Poi trae ispirazione dal film comico “I tre Marmittoni” del 2012 diretto da Peter e Bobby Farrelly e con protagonisti Chris Diamantopoulos, Sean Hayes e Will Sasso.

E ancora prende ispirazione dal film Popeye – Braccio di Ferro (Popeye), un film live action statunitense co-prodotto dalla Walt Disney Pictures e dalla Paramount, realizzato nel 1980 e diretto da Robert Altman. Altra ispirazione viene tratta dal film “Le colline hanno gli occhi 1 e 2”, “Hostel” e “Non aprite quella porta” del 1974.

La storia del Cottage all’interno dei film

Nella saga dei film di JOIN THE EVIL non si sa quasi nulla del cottage prima della sua proprietà da parte della famiglia Caranza, anche se presumibilmente è stato costruito tra l’inizio e la metà del XX secolo.

Un altro angolo dell’interno del Cottage

Non è chiaro se il prof. Caranza abbia ereditato o acquistato il Cottage e la proprietà circostante, o quando esattamente ne sia venuto ad assumerne la proprietà, sebbene fosse in suo possesso negli anni ’80.

La proprietà è stata a malapena utilizzata da Caranza e dai figli, portando molti locali a credere che fosse abbandonata o disponibile per l’affitto.

Il male scatenato

Dopo essere tornato dalle rovine del tempio sotterraneo di Kut-Al-Amara, nell’Iraq meridionale con le Tavolette sumere di Kutu Lex Mortuorum, Il prof. Caranza si ritira nel suo Cottage nel bosco, nei pressi del rudere dell’antico castello medioevale di Castelnuovo, in modo che il professore potesse tradurre le tavolette Sumere in pace, e riportare il loro contenuto all’interno di un libro manoscritto che chiamerà il Libro di Kutu.

Fu durante una di queste sessioni di traduzione che il professore scatenò accidentalmente un demone Kuturiano dei boschi nella sua proprietà, la cui prima vittima fu proprio lui stesso.

La cucina del cottage

Posseduto dal demone, si trova a combattere il suo altergo nei momenti di lucidità, sino a quando, come soluzione estrema, decise di togliersi la vita per poter fermare in qualche modo il demone. Tuttavia Azagthoth, questo è il nome del demone dei boschi, ha la capacità di possedere non solo il corpo dei vivi ma anche quello dei morti.

Tuttavia il corpo in decomposizione del professore obbliga il demone kuturiano a trovare un altra dimora. Così lo spirito demone si rifugia possedendo il libro di Kutu scritto dal professore. La possessione del libro da parte del demone è manifestata dal cambiamento della copertina dello stesso che assume la forma del viso del demone dei boschi.

Una settimana dopo, uno dei due figli del professore, Eric Caranza, anch’egli ricercatore e archeologo, si reca al cottage del padre per portare altre tavolette di Kutu che il figlio ha trovato a Kut-Al-Amara dopo che il professore era tornato a casa.

Credendo di trovare il padre, rimane preoccupato non trovando nessuno nel cottage. E’ durante il momento in cui scrive un biglietto al padre che scopre il libro di kutu. Leggendo il libro, Eric pronuncia una delle formule che risveglia il demone del bosco e viene da esso trasformato in un non morto.

Altro angolo della cucina del Cottage

Successivamente arriva al cottage anche Vincent, un boscaiolo che si fa chiamare con il soprannome “Vincent Ascia”, il secondo figlio del professore Caranza e fratello di Eric. Anche lui rimane turbato nel non trovare né il padre né il fratello.

Come è successo per Eric, anche Vincent trova il libro di Kutu e lo legge. Scopre così nelle prime pagine del libro quel che ha scritto il padre prima di suicidarsi, riguardo la possessione da parte del demone e la sua decisione di suicidarsi per salvare almeno la sua anima. Vincent disperato per la morte del padre, continua a leggere il libro che lo fa cadere in sonno profondo.

Durante il sonno Vincent fa orribili incubi scatenati dallo stesso libro. Al suo risveglio si trova ad affrontare, in una lotta senza pari ,sia il padre che il fratello entrambi trasformati in demoni. Dopo averli sconfitti si sdraia a letto ma viene svegliato all’arrivo della sua fidanzata Sandy. Vincent racconta tutto quel che è successo alla fidanzata incredula.

Ed è quando anche lui commette l’errore di leggere la formula della possessione nel libro di Kutu, che la fidanzata viene trasformata in un demone. Per salvare l’anima della fidanzata, Vincent è costretto ad ucciderla. Quando crede che tutto sia finito, mentre cammina per il bosco, ecco che una forza soprannaturale lo colpisce. Dopo un anno dai fatti il Cottage viene messo in affitto. Una nonna con la sua nipotina e la mamma si recano al Cottage per affittarlo.

Altro angolo della sala /cucina del Cottage

Il Cottage vivente

Durante le notti trascorse nell’abitazione del padre, da Vincent Ascia, il Cottage apparentemente “prende vita” diverse volte, principalmente durante i suoi incubi scatenati dal libro di Kutu. In uno di questi incubi, tutti gli oggetti nel soggiorno principale (come pupazzetti, libri, un giradischi, una radio e una tv) hanno iniziato a ridere e muoversi da soli.

Un anno dopo

Come accennato sopra, un anno dopo i fatti una nonna di nome Mary, la nipotina di nome Abigail e la mamma di nome Emily si recano al Cottage per affittarlo. In una notte scoppia un violento temporale che sveglia e spaventa la piccola Abigail. La ragazza, per calmare un po’ la paura, comincia a curiosare dentro gli arredi del Cottage.

E’ così che trova il libro di Kutu e inizia a leggerlo. Innocentemente la bambina pronuncia la formula contenuta nel libro e i tuoni e i lampi cessano di colpo. Tutto il cottage è avvolto dal silenzio assoluto. Dopo qualche istante un urlo rompe il silenzio. La piccola corre verso la camera da letto della madre e trova la mamma in un lago di sangue.

Scioccata corre allora nella camera della nonna e trova la nonna posseduta dallo spirito del demone dei boschi che cerca di ucciderla. Terrorizzata la piccola scappa dalla casa con il libro di Kutu in mano. Correndo percorre un sentiero all’interno del bosco ed inciampando cade a terra. Nella caduta cade a terra anche il libro di Kutu. La bambina si rialza e spaventata riprende a correre lasciando il libro a terra nel bosco, riuscendo così a salvarsi.

All’esterno, dietro il cottage

Passa un altro anno

E’ passato un anno dai fatti di Abigail e Vincent Ascia, che si è salvato dalle grinfie del demone dei boschi, decide di trascorrere le vacanze con i suoi amici al Cottage del professore. In realtà Vincent vuole vedere se tutto è tranquillo e per quale motivo gli affittuari ( la nonna, la mamma e la bambina) sono scomparsi senza lasciare traccia.

Così un gruppo di cinque amici: Vincent, Rick, Bruce, Melinda e Shelly decisero di fare una gita al Cottage. Poco dopo il loro arrivo, una delle due coppie del gruppo, Rick e Shelly, decidono di fare un picnic, mentre Vincent, Bruce e Melinda si divertono e si sfidano ad una gara di carte. All’interno del bosco Rick inciampa e cade a terra.

Rialzatosi guarda su cosa aveva inciampato e vede qualcosa. Scavando con le mani tira fuori dalla terra il libro di Kutu, che era caduto alla piccola Abigail quando era fuggita. Rick prende il libro con se’ e lo mostra a Shelly. E’ durante il picnic nel bosco che Rick legge il libro e la formula maledetta. Mentre Shelly si è appisolata sulla coperta, Rick viene ucciso e posseduto dallo spirito demone kuturiano del bosco.

Il forno fuori dal Cottage

Quando Shelly si sveglia trova Rick morto e trasformato in un demone. Spaventata a morte scappa dal bosco e si dirige al Cottage dove ci sono gli altri amici. Rientrata in casa racconta tutto quanto è successo ai suoi amici, ma questi, ad esclusione di Vincent Ascia, sono increduli. Così Bruce, non ascoltando le raccomandazioni di Vincent e di Shelly, decide di andare a cercare Rick, ma nel bosco non lo trova.

Trova invece il cestino di picnic, la coperta intrisa di sangue e il libro di Kutu. Raccoglie e decide di portare tutto a casa. Intanto al cottage i tre amici sono preoccupati per il ritardo di Bruce e Rick. Così anche Melinda decide di andarli a cercare.

Nel momento in cui esce dalla casa Melinda viene uccisa da Rick trasformato in demone. Vincent e Shelly allora si barricano in casa per impedire al demone di entrare. Quando sentono bussare e aprire la porta, Shelly corre una pazza incontro con un coltello da cucina.

Non si trattava del demone ma di Bruce che era ritornato e si ritrova ora ferito gravemente e in fin di vita, a causa della pugnalata di Shelly.

Uno degli ingressi al Cottage

Bruce cade a terra e lascia cadere dalla mano il libro di Kutu. Vincent appena vede il libro sbianca dal terrore: in quel momento ha capito tutto quello che è successo nella realtà.

Anche in questa avventura ad uno ad uno gli amici di Vincent muoiono tutti e lui rimane l’unico a sopravvivere. Per salvarsi dai demoni ha dovuto bruciare sul fuoco il libro di Kutu.

Tre anni dopo

Il Cottage è ancora lì, a mietere altre vittime E questa volta tocca addirittura al fratello minore del Professor Caranza: Robert Caranza anch’egli professore di storia e archeologia, che si trasferisce nel Cottage assieme alla moglie Abelina.

Un pomeriggio Robert Caranza scopre un nascondiglio segreto dove il fratello maggiore, Pedro, aveva nascosto le tavolette sumere che aveva trovato a Kut -Al-Amara.

La scala interna al Cottage che porta al piano superiore

Curioso del ritrovamento, Robert inizia a tradurre le tavolette sumere e a scrivere il loro contenuto in un libro.

Affascinato dal contenuto e soprattutto soggiogato dal potere delle tavolette, decide di effettuare un rituale sanguinario offrendo in sacrificio la moglie Abelina, uccisa durante il sonno. Per completare il rituale anche Robert si suicida.

Lo spirito di Robert, diventato così uno spirito demone, si rifugia nelle pagine del libro che aveva scritto, trasformandolo così in un nuovo libro di Kutu. A pagare le conseguenze saranno tutti quelli che dopo di lui abiteranno il Cottage e leggeranno le formule nel nuovo libro di Kutu.

Storia alterata

Quanto raccontato sopra consiste nella vera e propria trilogia di JOIN THE EVIL dedicata al “libro di Kutu”.

Tuttavia, come accennato nel 2020 fu girato il film “HORROR IN THE WOOD” che in origine si chiamava “JOIN US” (Unisciti a noi) Il film lungometraggio doveva essere il primo capitolo della saga.

Una delle camere da letto al piano superiore del Cottage

Purtroppo però durante le riprese avvennero contrasti e liti tra il regista Davide Santandrea e l’operatore delle riprese Chris FX che non voleva girare tutte le scene originali scritte da Santandrea (e riportate poi nel film JOIN THE EVIL), pertanto molte scene furono tagliate e la storia alla fine né risultò un altra. Santandrea decise allora che HORROR IN THE WOOD fosse un Rebot di JOIN THE EVIL, ovvero lo stesso film con una storia diversa.

Poi il regista tagliando le scene che non centravano niente montò un cortometraggio di 50 minuti intitolato “JOIN THE DEAD” affinché il girato potesse funzionare come un prequel, ovvero i fatti successi tra la morte del professore Pedro Caranza e l’arrivo dei suoi due figli.

Riassumendo possiamo dire che del primo film girato su questa storia e tema esistono due versioni: Horror in the Wood con la storia alterata e Join The Dead il cortometraggio che potrebbe essere un prequel di Join The Evil

Le Camere del Cottage

Occorre fare una distinzione tra l’interno del Cottage usato per il film Horror in The Wood e Join The Dead e quello usato per il film Join The Evil. In Horror in The Wood e in Join The Dead il Cottage presenta un’abitazione di cinque stanze in piano terra e piano rialzato divisi da una scala interna.

Al piano terra troviamo un salone con angolo cottura, mobili spartani e un camino. Sempre al piano terra troviamo anche una cantina con una gran confusione di roba. Salita la scala troviamo due camere da letto con letti a castello e in una di queste c’è anche il bagno.

Una delle camere da letto del Cottage

Il Cottage usato per Join The Evil si presenta anch’esso in cinque stanze ed è privo di scala interna. Le stanze sono comunicanti tra di loro, senza corridoio, formando così un percorso circolare.

Dal pianerottolo si entra nella cucina, dalla cucina si entra nella sala, dalla sala si entra nello studiolo del professore Caranza, dallo studiolo si entra in bagno, dal bagno si procede per la camera da letto e dalla seconda porta della camera si ritorna sul pianerottolo.

Ogni stanza ha quindi due porte per dare la possibilità di raggiungere la stanza successiva.

La Cucina

Nel film Horror in The Wood/Join The Dead la cucina era in angolo alla sala. Oltre il tavolo e le sedie, il frigo, il fornello, il lavandino, vi troviamo anche un letto con funzione di divano, una vecchia credenza, il camino e la pendola fissata nel muro.

Davanti al camino ci sono due poltroncine di vimini e una sedia a dondolo. La stanza ha due porte: una che da direttamente all’esterno, la seconda che da sul pianerottolo dove c’è una seconda porta d’ingresso e le scale per andare al piano superiore. Ha due finestre: una grande e una piccola sul lavandino.

Una delle finestre interne al piano terra

Invece nel film Join The Evil, la cucina è una stanza a parte con due finestre grandi in due lati diversi.

Qui vi troviamo un frigo, la lavatrice, il lavandino, la caldaia, la tavola con 4 sedie, il fornello con sotto il forno, vicino c’è un fornelletto e sotto il microonde, una vecchia credenza stile “vintage”, quadri e fotografie appese alle pareti.

La Sala

In Join The Evil una porta divide la cucina dal soggiorno dove vi troviamo: 5 librerie, una tavola rotonda con 4 sedie, il camino , un divanetto a due posti, un antico mobile radio con sopra la televisione, un letto che funge da secondo divano, dove dormiva la piccola Abigail e poi Shelly.

Sopra il camino sono appese due asce e soprammobili vari. Le librerie, oltre a contenere una gran quantità di libri, sono decorate da pupazzetti di peluches.

La seconda camera da letto con i mobili coperti

Vicino al camino si trova un mobiletto basso dove sopra un vecchio leggio trova posto il libro di Kutu scritto dal professore. La stanza ha le pareti decorate da una gran quantità di immagini, specchi, quadri e due orologi a pendolo.

Davanti al camino e dietro al divanetto a due posti, trova posto un mobile basso con sopra il giradischi, un vecchio proiettore e una custodia con dentro un clarinetto. Una porta finestra da accesso al cortile.

Lo studio del Professore

Consiste in un antibagno trasformato dal professore in piccolo studio, con la sua scrivania, due computer e tanti dvd e vhs di film impilati che ricoprono per l’intero due pareti. Una vecchia sedia davanti alla scrivania completa l’arredamento di questa piccola stanza. Lo studio è senza finestre.

La camera da letto

Nella camera da letto vi troviamo due armadi, un comò, un mobile con la televisione, un tappeto, un divano letto davanti alla tv e dietro un letto matrimoniale e su un fianco un comodino basso. Sul letto matrimoniale troviamo appesi al muro alcuni cappelli da Cowboy e una quadro con la Sacra Famiglia. In questa camera prima si riposava il professore poi il figlio Vincent.

La vasca nel bagno del cattage

E’ anche la camera dove dormiva in JOIN THE EVIL II(The Demon’s wood) la nonna e la mamma di Abigail. In seguito diventerà la camera da letto usata dalla coppia Bruce e Melinda con Vincent.

Anche la camera da letto ha due finestre posizionate su due lati diversi.

Il bagno

Il bagno è lungo e stretto. Qui vi troviamo una vasca da bagno/doccia, il lavandino, il gabinetto, il bidet su cui in alto trova posto uno scaffale, e un mobile arrangiato con dei vecchi cassetti. Ha una sola finestra.

La cantina dei frutti

In Horror in the Wood/Join The Dead, alla cantina si accede da una porta esterna al cottage. Dentro la cantina c’è una grande confusione di oggetti e attrezzi inutilizzati.

In Join The Evil la cantina è posta sotto il cottage. Si presenta alta con la volta in pietra scoperta e ambienti divisi da muri in pietra.

Il forno e la legnaia fuori dal cottage

Intorno al cottage

Anche se molti considererebbero il cottage “isolato”, ci sono diversi luoghi degni di nota in qualche modo vicini alla proprietà del professore Pedro Caranza.

Due ponti

Al cottage di Caranza si può accedere attraverso due strade distinte che attraversano due ponti. ( Horror in The Wood, Join The Dead e Join The Evil )

Allungati sul fiume bidente, i due ponti a travatura reticolare sono gli unici modi, per le automobili, di accedere al Cottage di Caranza.

La cantina dei frutti del cottage

Sentieri

due sentieri partono dal Cottage: uno conduce al fiume Bidente, l’altro porta al bosco sotto il rudere del castello di Castelnuovo. Quest’ultimo fu utilizzato da Rick e Shelly per andare a fare il picnic nel bosco, ed è lungo questo sentiero che Rick trova il libro di Kutu, abbandonato a terra tempo prima dalla piccola Abigail.

Il capannone

Situato a pochi metri a destra del Cottage (quando si affaccia dalla porta centrale) si trova un piccolo capannone utilizzato come fienile. All’interno del capannone troviamo della grandi balle di paglia.

Quasi attaccato al capannone c’è un container di ferro il cui contenuto è sconosciuto perché mai utilizzato durante le riprese del film.

Attaccato al muro del cottage a sinistra dell’ingresso troviamo anche un vecchio forno a legna e a fianco una legnaia con il tetto pericolante. Dietro la legnaia troviamo una piccola stanza, forse un tempo era una stalla di animali.

la facciata davanti del cottage

Le Grotte sotterranee del Tempio di Kut-Al-Amara

Per girare la scena del Professore Caranza che scopre le tavolette di Kutu nelle grotte sotterranee sotto il tempio di Ku-Al-Amara, sono state utilizzate le grotte sotterranee poste sotto il rudere dell’antico castello di Castelnuovo.

Luogo per lo più sconosciuto a tanti, queste grotte furono in origine luogo di tortura e di morte durante gli assedi al castello. Una grotta in particolare viene ancora chiamata con il nome di “POZZO DELLE LAME”

In origine questa grotta era un pozzo profondo una ventina di metri, dove nel fondo erano fissate alcune lame ( spade, lance e coltelli) in grado di trafiggere le persone. Gli assalitori del castello, fatti prigionieri, venivano buttati vivi dentro questo pozzo dove trovavano morte sicura venendo trafitti dalla lame sul fondo.

Il pozzo alla fine fu chiuso con terra riportata, ma si pensa che sotto quella terra vi siano ancora gli scheletri e le ossa delle persone che hanno trovato la morte.

Le due facciate del Cottage

Voci paranormali durante le riprese nelle grotte

Durante le riprese della scena del professore Caranza e del figlio Vincent, dentro le grotte, incredibilmente sono venute registrate nella videocamera delle voci in basso tono, che non erano quelle degli attori presenti.

Per un attimo si è creduto che le voci fossero di qualcuno presente fuori dalle grotte, ma fuori non c’era nessuno. Le voci apparse nelle registrazioni hanno obbligato lo staff di rigirare nuovamente la scena.

Queste voci, all’apparenza femminile o di un giovane, restano un fatto inspiegabile. Forse si tratta della voce di una delle persone morte nel pozzo della lame.

La facciata laterale con l’ingresso che da sulla scala

La vera storia del cottage tra il film e le presenze paranormali

Il cottage dove sono stati girati i tre film Horror in The Wood, Join The Dead e Join The Evil, si trova a Castelnuovo, ai piedi del rudere dell’antico castello e poco distante dal bosco. Esso appare nelle mappe catastali sin dagli inizi dell’1800. Si tratta di un cottage che ha già una storia oscura alle sue spalle. Dove oggi c’è il capannone del fienile, intravisto nel film, in origine esisteva l’antico cimitero di Castelnuovo che fu poi spostato nel 1900’ nella sede attuale a pochi passi dal castello.

Si dice che quando fu spostato il cimitero dalla sede originaria, non tutte le tombe e i resti umani fossero stati spostati nella nuova sede.

Questo sembra sia la causa del fatto che in tutta l’area si ha la sensazione di qualcosa di sinistro, di paranormale. Nei pressi del Cottage, precisamente accanto alla legnaia dal tetto pericolante, in punto preciso sono stati seppelliti, circa a metà del 1900, due piccoli bambini siamesi. Si dice che avessero un corpo unico e due teste.

Ma la cosa che rende più inquietante l’ambiente è il terrificante omicidio avvenuto dentro le mure domestiche del Cottage secoli or sono. Una donna sarebbe stata assassinata, anche se non si capisce per quale motivo, dal marito – padre di famiglia. Tutto questo circonda il cottage di un’aria e una energia sinistra.

Il camino e il pendolo Nel cottage

Durante le riprese di Horror in The Wood e Join The Dead

Quando la Long Black Veil Productions e la Santandrea’s film, assieme al regista Davide Santandrea decisero di girare il primo film Horror in The Wood e il cortometraggio Join The Dead, nessuno era a conoscenza dei fatti accaduti all’interno del cottage, secoli or sono.

Durante le riprese non accadde nulla di particolare, se non il fatto che una attrice, che è anche una sensitiva, disse, entrando nel cottage, che sentiva provenire una forte energia negativa. Le riprese del film e del cortometraggio andarono bene senza nessun problema di rilievo.

La sala con gli oggetti sul camino e le due asce del secondo Cottage a Ricò

L’inferno si scatena al termine delle riprese dei film

Dopo la conclusione delle riprese dei film, la produzione riconsegnò le chiavi al proprietario del Cottage, e fu da allora che si manifestarono i fatti più incredibili e paranormali. Nel momento in cui si concluse il film e la casa tornò ad essere usata dal proprietario e dagli affittuari la casa cominciò ad “animarsi” di vita propria come nei film.

Se nei film tutte le manifestazioni e gli effetti speciali venivano creati appositamente da parte delle due produzioni, terminate le riprese quel che successe nel cottage erano davvero fatti inspiegabili non voluti.

Fu durante una cena con il proprietario che, mentre i commensali erano tutti a tavola, si sentirono grossi rumori provenire da una delle due camere da letto nel piano superiore. Quando il proprietario e altri entrarono in camera trovarono i letti rovesciati e sottosopra.

Il libro di Kutu in basso sul leggio a fianco del camino nella sala del secondo cottage a Ricò

Nel momento in cui tutti erano sopra in camera da letto, iniziarono i rumori nella sala/cucina. I presenti e il proprietario scapparono dalla casa a gambe levate. Successivamente fu chiamato un prete esorcista a dare una benedizione alla casa, ma la cosa non servì a nulla. Le presenze non se andarono dal Cottage.

Alla fine fu chiamato un gruppo di ricerca sul paranormale denominato “Ricerca Ispettiva Paranormale” in sigla R.I.P. Diverse ricerche sono state effettuate dal gruppo e hanno evidenziato la reale esistenza di entità paranormali nella casa.

Si pensava che queste entità fossero state in qualche modo chiamate dalle riprese del film, ma in realtà queste sono presenti da almeno due secoli se non di più. Alcune entità sono anche legate alla storia del castello in rovina nei pressi del cottage.

La cosa più interessante, scaturite dalla ricerche, che queste entità non si manifestavano apertamente se non era presente il regista dei film Davide Santandrea.

Fu in quella circostanza che Santandrea fece la scoperta di essere anch’egli un sensitivo, un mezzo di tramite o un catalizzatore, a sua insaputa.

Durante la sua partecipazione alle ricerche, il regista Santandrea si sentì più volte di essere attaccato da queste entità, ovvero di essere privato di energia prana ( energia vitale)

Durante le sessioni di ricerca nel Cottage, a più riprese, si comprese che quel cottage era abitato da entità paranormali tranquille ma anche da entità demoniache vere e proprie.

Durante l’intervista a queste entità attraverso strumenti in grado di registrare la voce e le loro risposte, si apprese che una entità paranormale, forse demoniaca, aveva ucciso più volte nella zona del cottage e che ora risiedeva dentro uno dei presenti alla sessione.

La risposta rimase un mistero da parte di tutti i presenti. Tutte le ricerche fatte nel cottage dove furono girati i film sono presenti su facebook in un canale e playlist chiamato “LA CASA DELLE ENTITA’” per un totale di 9 puntate che trovate a questo link https://www.youtube.com/watch?v=WjAbfXtSCSA&list=PLMIZ6CWPBakWVs40ftW_3rYaf8RgkJ_-6

La storia della donna assassinata dal marito nel cottage

Quanto siamo venuti a sapere, è grazie ad una ricerca effettuata dal regista Davide Santandrea presso la sezione “CRONACA NERA” nella Regione Emilia Romagna alla biblioteca comunale di Bologna. La notizia fu riportata sul quotidiano “ Resto del Carlino” il 3 dicembre 1886.

Dopo aver appreso dalle ricerche del gruppo RIP, che in quella casa era avvenuto un efferato omicidio, il regista cercò di documentarsi e conoscere, per quanto possibile, la storia di questo omicidio.

La camera da letto nel Cottage di Castelnuovo

Dalle ricerche effettuate nei giornali e quotidiani d’epoca, in realtà nell’omicidio da parte del padre di famiglia furono coinvolte tre persone: la moglie, la mamma della moglie ( la nonna) e la piccola figlia di 8 anni.

La storia che abbiamo cercato di ricostruire attraverso le fonti consultate nella cronaca nera avvenne all’incirca così. Tutto si svolse nel 1886.

Una bambina di 8 anni si sveglia durante la notte di soprassalto. Ella dormiva nella sala, mentre sul piano superiore in una camera dormivano mamma e papà, mentre nella seconda camera dormiva la nonna. La bambina è spaventata per via di un temporale che perversa fuori dal Cottage.

Spaventata dai lampi e dai fulmini la piccola corse nella stanza della madre per chiederle aiuto. La scena che la piccola trova davanti ai suoi occhi è terrificante. La mamma giace sul letto in lago di sangue e non risponde alla piccola perché morta pugnalata.

Il papà non c’è nella camera. La bambina corre nella camera della nonna, ma trova anche la nonna che giace sul letto morta. La bambina spaventata scende la scala e ritorna in sala dove in una angolo vede il padre con un coltello in mano. Secondo la descrizione della bambina, il padre indossa solo i calzoni ed è tutto insanguinato.

La bambina scappa dalla casa, terrorizzata, il suo cervello è andato altrove. L’orrore che ha visto è troppo grande per una bambina di 8 anni che resterà traumatizzata e scioccata per tutta la vita. La troveranno i soccorritori un giorno e mezzo dopo i fatti, vagare nei pressi del castello. I soccorritori accorsero dopo che qualcuno aveva segnalato che una bambina urlava per la disperazione nei pressi del rudere del castello.

La bambina raccontò tutto quello che aveva visto e alcuni corsero al cottage per vedere se quanto raccontato confusamente dalla bambina era vero. Trovarono tre corpi: La nonna, la moglie ( e figlia della nonna) e il marito tutti morti pugnalati.

Il marito doveva essersi pugnalato dopo aver ucciso le due donne, forse per il rimorso di ciò che aveva compiuto. Non si conoscono i motivi per i quali il marito abbia ucciso le due donne.

Secondo l’interrogazione alla bambina tutto era tranquillo, e la famiglia viveva una buona armonia famigliare. Tutta via la bambina informò che negli ultimi mesi il suo papà era diventato strano, più nervoso e mangiava poco.

I giornali di cronaca affermano che quel cottage, ancor prima dell’omicidio, era considerato un luogo maledetto. Una leggenda parla infatti di un mostro che nei dintorni del rudere del castello avrebbe ucciso alcune persone.

L’inserimento della storia dell’omicidio nel cottage all’interno del film JOIN THE EVIL II- THE DEMON’S WOOD

I fatti risaliti dalla cronaca nera, grazie alla ricerca compiuta, ha convinto il regista di inserire parte della storia all’interno del film di Join The Evil.

Infatti il film si conclude con l’arrivo di tre donne: una bambina di 8 anni di nome Abigail, la nonna di nome Mary e la mamma di nome Emily.

Nel sequel in programmazione: “Join The Evil II – The Demon’s wood” il film inizia proprio con l’omicidio della manna e della nonna e la piccola Abigail che scappa nel bosco chiedendo aiuto.

Per Join The Evil le produzioni decidono di cambiare il set interno

Dopo i fatti avvenuti, e la continua manifestazione di entità paranormali, le produzioni dei film (long Black Veil Productions e Santandrea’s Film Productions) decisero di cambiare il set interno per il film “JOIN THE EVIL”

Praticamente il Cottage originale venne utilizzato solo per le riprese esterne davanti alla struttura, le riprese del bosco, le riprese dietro il cottage dove sono state girate le scene delle sepolture del fratello e della fidanzata di Vincent.

Per gli interni al cottage fu usato l’interno di una abitazione nella vicina frazione di Ricò, con un gran spostamento di mobili e arredi per permettere le riprese.

Oltre ad essere ricreati gli ambienti presenti dentro il cottage originale, ne furono creati dei nuovi, come la sala ( distaccata dalla cucina) e lo studiolo del professore Pedro Caranza.

Durante le riprese di Join The Evil a tutt’oggi non si sono manifestate presenze paranormali all’interno dell’abitazione utilizzata come set interno.

La storia dei tre libri di Kutu

Per girare la saga di JOIN THE EVIL sono stati realizzati tre Libri di Kutu, completamente diversi tra loro. Tutti e tre sono stati realizzati come oggetto delle riprese del film, dal regista Davide Santandrea. Completamente diversi dai classici “necronomicon” in vendita sul web, o dal necronomicon usato per i film di Evil Dead e la serie tv, entrambe girate da Sam Raimi, i tre libri di Kutu, dei film girati da Santandrea, presentano tre facce demoniache, ovvero tre rappresentazioni del demone dei boschi, diverse tra loro.

Il primo libro ( BOOK OF KUTU I) fu realizzato da Santandrea per il film “Horror in the Wood” e per “Evil the Dead”. Si tratta di un primo lavoro, e presenta un libro con doppia facciata. La facciata A presenta la faccia del demone dei boschi, la facciata B è una normale facciata con su scritto “THE BOOK OF SHADOW” Ovvero il “LIBRO DELLE OMBRE”. Il libro presenta una faccia del demone con la bocca aperta e con il naso pronunciato. Questo libro venne anche utilizzato in alcune scene di Join The Evil, e precisamente quando Vincent Ascia lo pugnala nella faccia demoniaca per uccidere Azagthoth il demone dei boschi che si è impossessato del corpo del professore Caranza.

Il secondo libro (BOOK OF KUTU II), più grosso come spessore rispetto agli altri due, presenta una faccia di demone con la bocca aperta e una lingua rossa che esce fuori. Questo è il libro utilizzato per il film “JOIN THE EVIL III – THE BOOK OF KUTU” quando il fratello di professore Pedro Caranza, ovvero l’archeologo Robert Caranza trova le tavolette che il fratello aveva nascosto nel Cottage prima di morire e le traduce nuovamente scrivendo un nuovo libro di Kutu. (Il secondo libro andrà distrutto sul fuoco del camino in JOIN THE EVIL II)

Il primo libro di Kutu utilizzato per i due film : Horror in The Wood e Join The Dead

Il terzo libro (BOOK OF KUTU III), il più interessante tra gli altri, presenta una faccia demone con la bocca aperta e i denti scolpiti, non ha il naso ma due buchi pronunciati, ma la cosa più interessante è quella di rappresentare una faccia demone scolpito nella corteccia d’albero, per il realismo con cui è stato realizzato.

Il libro n. 2, quello con la lingua che esce dalla bocca, è stato utilizzato anche per un cortometraggio girato sempre da Santandrea intitolato “PAURA DI UN LIBRO”, che vede le avventure di una ragazza che acquista un libro da un antiquario, e si trova a lottare contro di lui, in quanto il libro sembra animarsi di vita propria.

Il terzo libro di Kutu che appare in Join The Evil I-II

L’interno dei libri di Kutu

L’interno dei tre libri presenta delle rappresentazioni di demoni, ovvero disegni realizzati a mano da Santandrea con dei pastelli colorati, ispirati ai miti di Lovecraft. All’interno del libro sono riportate varie formule che spesso vengono lette all’interno dei film portando così sventura a colui che le ha lette.

In HORROR IN THE WOOD e JOIN THE DEAD la formula altro non era una pronuncia dei nomi dei guardiani dei cancelli di Kutu:

Astarte, Abigail,

Ganda, Leviatan,

Ardad, Sitri,

Ruslas, Baal,

Dagon, Asmodeus,

Belphegor.

Invece la formula che più volte viene recitata all’interno dei Film JOIN THE EVIL I trae invece ispirazione dai film di Evil Dead anche se alcune parole sono state modificate. Ecco la formula:

Kanda, Amantos,

Astratta, Montosse,

Eargrets, Gutt,

Nos-Veratoos,

Kanda, Kanda, Kanda!

In JOIN THE EVIL II la formula tratta dal libro di Kutu cambia ancora:

Zatur blaska-manda ora,

Datur en-mie ter-tu koss,

Blamir-tu ammassu or-mei-die,

De-viri or-tu mandu amanda-ora.

Kutu ren-Dar,

Kutu ren-Dar,

Kutu orbren-Daaar !!!

Infine in JOIN THE EVIL III una quarta formula ancora diversa viene pronunciata e fa risveglia i demoni kuturiani:

Ia, Ia, Mass Ssratu ora! Ia, Ia, Mass Ssratu ora!

Ia, ia, Ssaratu zi-kia kampa ora!

Ia, Ia, Barrgolo–Moloneth Kia!

Ia, ia, Shtah!

Egurra!

Kur!

Narr Marratu!

Nel film Horror in The Wood e nel cortometraggio Join The Dead il libro di KUTU non viene distrutto e ogni volta che viene letta la formula si da’ la possibilità ai demoni di Kutu di possedere il corpo dei vivi e dei morti.

Nel film Join The Evil I, ogni volta che viene letto il libro di Kutu e pronunciata la formula si risveglia il demone dei boschi Azaghthoth a cui si da’ licenza di possedere il corpo dei vivi. L’esistenza dei demoni è comunque legata all’esistenza del libro stesso, per tanto qualsiasi cosa si compie sul libro automaticamente si riversa sul demone dei boschi.

Il demone dei boschi Azagthoth, dopo il suicidio del professore Caranza, per continuare ad esistere sul piano terrestre si rifugia all’interno del libro di Kutu possedendolo. Così chiunque avrebbe letto la formula in esso contenuta avrebbe dato la possibilità al demone dei boschi di risvegliarsi.

Tuttavia alcuni demoni, come il fratello Eric trasformato in demone, vengono uccisi pronunciando una seconda formula, contenuta nel libro, capace di bandire i demoni.

Il Professore Pedro Caranza e suo figlio Eric trasformati in due demoni di Kutu

Il demone dei boschi Azagthoth viene comunque ucciso quando Vincent pianta ripetutamente il suo pugnale nella faccia demone del libro. Infatti quello che succede al libro succede anche al demone che lo possiede. Tuttavia il male non viene completamente sconfitto: alla fine del film un nuovo spirito demone prende il posto del demone dei boschi e attacca Vincent Ascia.

In Join The Evil II e III il libro di Kutu si comporta come nel film precedente. Qualsiasi cosa accade al libro si ripercuote sui demoni. E’ così che Vincent Ascia si salva nuovamente, buttando il libro di Kutu nel fuoco. Da quel momento tutti i demoni presenti cominciano a contorcersi e a liquefarsi, svanendo nel nulla.