ESCE IL CORTOMETRAGGIO ” L’UOMO CHE NON SOPRAVVISSE AL VIRUS”

LA LOCANDINA DEL FILM


Regia
Davide Santandrea
Anno di produzione: 2021
Durata: 15′ 39”
Tipologia: cortometraggio
Genere: drammatico/fantascienza/horror/thriller
Paese: Italia
ProduzioneLong Black Veil Productions
DistributoreYouTube
Data di uscita: 08/04/2021
Formato di ripresa: 4K HDR
Camera: Sony PXW-Z190V 4K HDR
Sistema di montaggio: Filmora 10
Formato di proiezione: Full HD 2K, colore
Titolo originale: L’Uomo che Non Sopravvisse al Virus
Altri titoli: Die of Fear

Sinossi: Siamo in tempo di Covid 19 che, portato alla massima gravità, ha sterminato la popolazione umana.

Unico sopravvissuto è un uomo, un benzinaio che è riuscito a salvarsi rifugiandosi in casa senza mai avere alcun contatto con altri esseri umani.

Il benzinaio riesce così a sopravvivere al covid 19, e crede di essere l’unico sopravvissuto sulla terra fino a quando ecco che scoppia l’orrore: scopre che un altra persona è in casa con lui.

Lo sconosciuto manifesta la propria presenza nella casa del benzinaio spostando di volta in volta una vecchia bambola.

Il Benzinaio crede di essere impazzito o di non ricordare di aver spostato la bambola, sino a quando scopre la verità e la presenza dell’estraneo.

Anzichè essere felice e contento per non essere più solo, ecco che il benzinaio è preso dal terrore che l’altro sopravvissuto lo possa uccidere contagiandolo.

Lo sconosciuto si avvicina a lui e il benzinaio terrorizzato, che possa perdere la propria vita, non muore di covid ( in quanto se lo sconosciuto è sopravvissuto è sano) ma dalla paura di morire.

Ovvero di infarto.

Il cortometraggio riporta ai massimi livelli il comportamento e la reazione della razza umana in tempo di covid: la colpevolizzazione del prossimo, la paura del prossimo come “mostro e untore”,

atteggiamenti esasperati dal distanziamento e dall’isolamento. L’isolamento come unica salvezza e distruzione di ogni rapporto sociale, ma anche allontanamento da ogni logica e ragionamento.

Ambientazione: Meldola (FC)

Periodo delle riprese: Maggio 2017

Note:
Cortometraggio girato con pochissimo personale tecnico e soli due attori. Girato e montato nell’aprile 2021 da Davide Santandrea.


Il film trova riferimento e collegamento alla Pandemia Covid 19.

IL COMUNICATO STAMPA

“Uscito il nuovo short film “L’UOMO CHE NON SOPRAVVISSE AL FUTURO” del regista meldolese Davide Santandrea che evidenzia il comportamento sociale durante la pandemia Covid”

Un cortometraggio firmato dal regista Davide Santandrea destinato a far discutere.

Impostato come un thriller, il film racconta un risultato fantasioso, portando l’esito della pandemia da Covid all’estremo, ovvero la morte di tutti gli abitanti della Terra ad esclusione di una sola persona, un benzinaio.

L’uomo si è salvato perché, pervaso dal terrore di morire per causa del covid, è rimasto segregato in casa da solo con la sua gatta e quindi non è stato in alcun modo colpito dal virus.

L’uomo però è colpito da problemi psicologici dovuti alla solitudine, parla da solo, parla con una vecchia bambola e con la sua gatta.

Spesso l’uomo ha momenti di riflessioni e momenti di ritorno alla sua vita che era, quando ad esempio accende la tv e cerca un canale funzionante, dove qualcuno trasmetta un programma.

Ma poi si rende conto che tutti sono morti e nessuno può trasmettere in tv.

Così quando scrive le sue memorie nel suo diario sul pc per poi rendersi conto che nessuno le potrà mai leggere, ma continua a scrivere perché lo aiuta a passare il tempo e a diminuire la noia.

Dopo questa prima parte psicologica arriva la parte thriller, rappresentato dalla bambola che sembra avere una vita propria.

La bambola ripetutamente scompare e appare in posti diversi spaventando l’uomo. Eppure l’uomo crede di essere l’unico sopravvissuto e pensa che per forza deve averla spostata lui ma non ricorda.

Dopo l’ennesima apparizione della bambola in un luogo diverso l’uomo perde la testa e ha un crollo psicologico.

Cerca di trovare una spiegazione che gli viene data nel momento in cui per l’uomo scoppia il più grande orrore: scoprire di non essere l’unico uomo sopravvissuto al virus.

Il benzinaio infatti trova davanti a lui un altro uomo. Normalmente il pubblico si aspetterebbe una reazione di accoglienza da parte del benzinaio,

scoprire che non è l’unico sopravvissuto dovrebbe guarirlo da ogni noia e solitudine.

Potrebbe pensare: finalmente ho una persona con posso stare, non sono più solo, ho finalmente compagnia, una persona con cui socializzare!

Invece nel film assistiamo a tutto l’opposto.

L’uomo è preso dal più grande terrore: il prossimo visto come il mostro untore capace di trasmettergli il virus e far morire anche lui.

L’altra persona non è vista come un compagno con cui socializzare ma un intruso, un mostro dei peggiori film horror.

Il risultato è che alla fine il benzinaio non muore perché contagiato dal Covid ma muore di infarto, ovvero muore per la paura di Morire.

Se infatti avesse ragionato, anziché farsi attanagliare dal terrore, avrebbe capito che se anche quell’uomo si è salvato è perché anche lui è sano…

Il film mette in evidenza il comportamento sociale odierno di alcuni cittadini che vedono il prossimo o il vicino di casa come il “MOSTRO UNTORE DEL COVID”,

sempre pronti a denunciare il vicino di casa per paura e talvolta anche invidia.

Un short film destinato a far discutere sicuramente.

Il film è già visibile su Youtube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=fhANji1T69k&t=108s

Per ulteriori informazioni le trovate su Cinema Italiano a questo indirizzo https://www.cinemaitaliano.info/luomochenonsopravvissealvirus